Tutto sarà pronto

del 10 luglio 2013

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Ricominciare a scrivere, lentamente, con la calma necessaria. Vorrei riuscire a raccontare nel dettaglio come mi sento, cosa vedo attorno ma senza essere pretenzioso o cadere nel ridondante. Vorrei riuscire a materializzare in forma il pensiero. Sono stato fermo, di recente, a guardare cosa poteva succedere, ad aspettare che succedesse effettivamente qualcosa. Ho lasciato ricrescere la barba e i capelli e difficilmente mi sono lasciato prendere dai pensieri che fino a poco tempo fa mi assillavano, portandomi lontano, in terre maligne proprie dei pensieri killer.

Di tutto quello che mi è successo negli ultimi anni solo una cosa mi è chiara: la rabbia e le preghiere non sono servite a nulla. Ho appeso un quadro al muro. Ho appeso IL quadro al muro, mi sono seduto sul letto e l’ho guardato. Alcune figure mi stringono il cuore, altre impongono il Sogno. Non rinnego nulla.

Poi l’oblio.

Mi sono svegliato, proprio qualche giorno fa, in un corpo che non è il mio, in una vita che non mi appartiene eppure è tutto familiare e so come si è giunti a questo punto. Negli ultimi mesi sono stato accusato di tutto e di niente, per questa mia percezione della vita ma io voglio ridere e godere del sole, poiché per troppo sono rimasto all’ombra.

Provo a riordinare le parole… per liberarle tutte assieme.

E mi chiedo…

Come si può vivere nell’oscurità di un dolore che non ha reale motivo di esistere? Proprio quel dolore provocato dalla paura, da un bisogno irreale, da una sorta di consumismo sentimentale per cui SI DEVE amare, SI DEVE stare in coppia, SI DEVE condividere il viaggio. Io stesso sono stato schiavo di questi cliché indotti culturalmente e quando, finalmente, me ne ero liberato sono stato accusato di essere bugiardo e carnefice, di non Amare, di non desiderare il benessere degli altri.

È follia.

Bisogna avere pazienza, raccogliere le idee e andare oltre ai luoghi comuni.

Qualche tempo fa un pittore pazzo mi ha dato del fallito, senza conoscermi. Tempo prima, quello che ritenevo un dono prezioso, mi ha fatto accuse simili.

Ho conosciuto così tanta gente devota alle etichette, così devastata dalla paura tanto da nascondersi dietro una presunta professionalità, che potrei scriverne pagine su pagine. Nessuna di queste è al mio fianco, oggi.

Rinascere, liberare tutta l’energia, ridare tono alla mia aura mi ha stremato. Ora è integra ma sono stanco, soprattutto in questi giorni: non ricordo dove metto le cose e quello che scrivo mi sembra senza senso. Ma non è così… tutto si sta mettendo a posto. Tutto tornerà a essere splendente e utile.

Tutto sarà pronto.
Tutto sarà pronto.



È morto Andreotti. Nemmeno una parola sprecherò.

il fusso di pensieri solo all'apparenza caotico